Il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, card. Pierbattista Pizzaballa, ricevuto il parere affermativo da parte dell’arcivescovo di Torino, card. Roberto Repole, con suo decreto in data 8 dicembre 2024 ha accolto la richiesta formale che due anni prima, mons. Giacomo Maria Martinacci, Prevosto del Capitolo Metropolitano di Torino, previo il consenso unanime dei Canonici, gli aveva presentato chiedendo che i membri del Capitolo torinese potessero essere stabilmente incorporati tra i Canonici del Capitolo del Santo Sepolcro di Gerusalemme per evidenziare il legame diretto e inscindibile che la Santa Sindone, ora conservata nella Basilica Cattedrale di Torino, ha con il Santo Sepolcro di Gerusalemme.
A seguito di questa aggregazione i Canonici di Torino, come segno visibile di fraternità, potranno indossare sul loro attuale abito corale il cordone con la croce di Gerusalemme e godranno dei privilegi dei Canonici del Santo Sepolcro. Nel merito bisogna precisare che a partire dal tempo del Papa Pio IX i Canonici del Santo Sepolcro sono automaticamente anche membri della Famiglia Ecclesiastica Pontificia con il grado di Protonotari Apostolici Soprannumerari e quindi d’ora in avanti di questo privilegio godono anche i Canonici del Capitolo Metropolitano torinese.
Come il Cardinale Patriarca esprime nella conclusione del suo decreto, «la vicinanza spirituale, ora costituita tra i Canonici dei due Capitoli favorisca la specificità della presenza in Torino della Santa Sindone e del suo riferimento con il Santo Sepolcro di Gerusalemme, per favorire nei visitatori e nei pellegrini che accedono nella Cattedrale torinese e sostano davanti a questo testimone silenzioso del mistero della Passione, Morte e Risurrezione del nostro Redentore una viva scoperta del mistero stesso con un incontro aperto e luminoso con il Risorto».
Fonte: «La Voce E il Tempo» dell’11 maggio 2025