Il sussidio, redatto a cura del Sab (Settore Apostolato Biblico) della Pastorale catechistica diocesana, si presenta come un agile accompagnamento alla riflessione nelle domeniche di Quaresima, a partire dal brano del Vangelo proposto dalla liturgia. Quest’anno ci accostiamo al racconto di Marco (il primo a scrivere un Vangelo!) che conserva praticamente alla lettera il racconto primitivo della Passione, tanto amato dalla prima comunità di Gerusalemme. Era un racconto molto amato dai cristiani della prima generazione e veniva letto spesso nelle assemblee perché si voleva che i cristiani fossero posti di fronte alla contemplazione del vero volto di Dio rivelato sul Calvario, che è amore, solo amore. Gesù avrebbe potuto fuggire, ma decise di andare fino in fondo alla sua missione.
Marco, a differenza degli altri evangelisti, mette in risalto le reazioni molto umane di Gesù di fronte alla morte che lo aspetta. Lo presenta spaventato, terrorizzato. Solo Marco nota che Gesù, nel giardino degli Ulivi, resosi conto che lo stavano cercando per metterlo a morte, dice «cominciò a sentire grande spavento e angoscia». È l’angoscia di finire nel nulla, è la paura del fallimento. Da questo momento, amico lettore, per vivere come Gesù, ti dovrai confrontare con la paura della morte, della fine, del fallimento. Chi ha paura di morire ha paura di vivere. Per vivere bisogna aver guardato in faccia la paura della morte, esserci entrati dentro, averla affrontata e aver trovato ancoraggi più profondi.
Nel racconto di Marco, Gesù non dice una parola quando Giuda lo bacia e non reagisce quando uno dei presenti mette mano alla spada. Gesù non degna di una parola di riprovazione il gesto insensato: quel gesto è così lontano dai princìpi evangelici che non merita neppure di essere preso in considerazione. Nel racconto della passione secondo Marco, Gesù sta sempre in silenzio. Alle autorità religiose che gli chiedono se egli sia il messia e a Pilato che vuole sapere se è re, risponde semplicemente: «Sì, lo sono» (Mc 14,62; 15,2). Poi basta. Insomma, Marco ci presenta Gesù che non si ribella agli avvenimenti che non può impedire, accetta quasi passivamente quanto gli sta accadendo e, alla fine, conclude semplicemente dicendo: «Si compiano dunque le Scritture!».
Le schede sono molto snelle e strettamente legate alla parola di Dio domenicale. Come nei precedenti sussidi, si è volutamente scelta una presentazione «povera », per favorire un utilizzo ampio e in diversi tipi di gruppi: dai gruppi del Vangelo più legati alla lectio divina, che sapranno inserire le riflessioni proposte in un contesto adeguato di preghiera, ai gruppi di ascolto, a forme di riflessione tra adulti che ogni aggregazione parrocchiale ed ecclesiale vorrà favorire.
Per ogni domenica e per il mercoledì delle ceneri le schede contengono il brano di Vangelo della liturgia, una breve presentazione, una riflessione e alcune domande di approfondimento e attualizzazione. Insomma, il percorso (scaricabile dal sito diocesano) si adatta ad accompagnare il cammino degli adulti per tutto il tempo della Quaresima, fino alla Settimana Santa. Iniziamo con fiducia il nostro cammino quaresimale.
diac. Paolo DE MARTINO referente diocesano Sab su «La Voce E il Tempo» del 4 febbraio 2024