«È vita, è futuro», nuovo appuntamento con la Giornata per la Vita

Domenica 3 febbraio 2019 ricorre la 41° edizione. Tradizionale pellegrinaggio da San Secondo alla Consolata il 10

Domenica 3 febbraio 2019 si è celebrata la 41° Giornata Nazionale per la Vita. Tante parrocchie e associazioni, come ogni anno, hanno animato la riflessione sul dono della vita nascente, in questa Italia senza figli, che continua ad invecchiare. E’ tornata la tradizionale distribuzione di primule davanti a cento chiese della Diocesi.

Alla parrocchia di San Secondo a Torino alle 10 si è tenuta una Messa solenne con la benedizione dei bambini. La preghiera per la vita continuerà domenica 10 con il tradizionale pellegrinaggio alla Consolata. Il pellegrinaggio prevede il ritrovo alle 5 alla chiesa di San Secondo, dalle 5 alle 6 un’ora di Adorazione, e alle 6 il pellegrinaggio, con celebrazione della Messa alle 7 alla Consolata.

Il Messaggio dei Vescovi italiani per la 41° Giornata per la vita dal titolo «È vita, è futuro» (testo in allegato) prende le mosse dall’annuncio del profeta Isaia al popolo: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa». La vita e il futuro sono nella famiglia, scrivono i Vescovi, che ricordano come l’esistenza sia «il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù». Nella famiglia e nella società ruolo prezioso è quello degli anziani, che «arricchiscono» il Paese e rappresentano «la memoria del popolo».

Il Messaggio, sulla scorta di quanto spesso sollecitato da Papa Francesco, invita a «costruire una solidale alleanza tra le generazioni», in questo modo «si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spalanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza». In tale prospettiva «si rende sempre più necessario un patto per la natalità» – esplicitano i Vescovi – «che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese».

«La vita fragile si genera in un abbraccio», si legge nel testo, che chiama «all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale» e alla «cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione».

«Il futuro inizia oggi – conclude il Messaggio -: è un investimento nel presente».

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