Giornale e radio di comunità

Il progetto «Nichelino comunità», giornale e radio, nasce nella seconda metà degli anni ‘70: in un mondo che parlava ossessivamente di «collettivi» politici le comunità cristiane di Nichelino pensavano che una città fosse prima di tutto una comunità: religiosa, certo, ma anche civile.
 
«Era un momento delicato per Nichelino – ricorda il direttore del mensile Nichelino Comunità – la città era stata stravolta dall’immigrazione meridionale e, in un decennio o poco più, era decuplicata e si trovava ad affrontare problemi nuovi e delicatissimi di povertà, disagio, integrazione: fu in quel contesto, che un gruppo di giovani delle parrocchie nichelinesi pensò che la via da indicare fosse la creazione un una ‘comunità’ nuova, che si poteva aggregare e riconoscere a condizione (anche) che qualcuno la raccontasse. Questa fu la scintilla da cui nacque il giornale».
 
Era il 1977 quando il primo foglio (4 pagine) uscì dalle rotative e venne distribuito nelle case di tutti i nichelinesi grazie alla creazione di una rete di alcune centinaia di persone, che si presero l’impegno di prendere in parrocchia i plichi dei giornali e distribuirli nelle buche delle lettere dei tanti condomini della città. Fu la formula distributiva vincente, che permise a Nichelino Comunità di diventare la principale voce informativa della città, anticipando di una quindicina d’anni l’idea della free press.
 
Da allora (e sono 37 anni) 10 numeri all’anno del giornale (che adesso è formato da 8 pagine) raggiungono ogni mese le case dei nichelinesi portando, con chiarezza, il punto di vista cristiano sui fatti locali e nazionali, ma anche informando la città sulla politica locale, su problemi del lavoro che si sono fatti via via più drammatici (a causa della deindustrializzazione della città), dell’andamento delle scelte urbanistiche (soprattutto quello legato al boom edilizio vissuto da Nichelino fino a pochi anni fa) e dando spazio a mille notizie, problemi, personaggi della città che tutte le mattine si sveglia, lavora, agisce, spera: insomma vive. Il tutto riuscendo ad autofinanziarsi grazie al lavoro volontario della redazione e dei distributori.
 
Due anni dopo il giornale, nei locali della scuola professionale Engim gestita dai Giuseppini del Murialdo, nacque Radio Nichelino Comunità: una delle prime «radio libere» di Torino che si affacciava su un etere ancora sgombro di segnali e di idee ma libero di possibilità espressive e di voglia di confronto.
 
A guidare l’impresa fu don Lino Alessio che attrezzò una struttura con un segnale debolissimo, che non copriva nemmeno la città. Qualche tempo dopo arrivo l’antennone sul tetto del Centro di formazione professionale (benedetto dal cardinal Ballestrero) e le cose andarono un po’ meglio. Finché prese le redini un prete nato a Malta, ma che ha donato la vita ed il cuore a Nichelino, don Joe Galea, che ha portato la radio a stabilizzare la presenza ed aprendo un dialogo costante soprattutto con i malati e gli anziani ai quali giungeva ogni giorno la Messa della loro parrocchia via etere.
 
Si giunse così agli anni ‘90 quando la radio assunse la sua attuale struttura organizzativa con la direzione di Maria Laura Bellerate, che ideò la «parrocchia radiofonica» e la portò ad essere diffusa su buona parte del territorio regionale. Oggi Rnc è colpita dalla doppia crisi determinata dal blocco dei finanziamenti statali e dal crollo delle inserzioni pubblicitarie. La speranza di molti nichelinesi è che si faccia il possibile perché non si spenga una voce soprattutto a servizio di tutti specie di anziani e malati.
Ettore GIRIBALDI
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 20 settembre 2013
 
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