Giovedì Santo 2020, giubilei del clero diocesano: gli auguri del Vescovo

La Chiesa torinese in festa per i preti e i diaconi che celebrano importanti anniversari di ordinazione

Quest’anno i sacerdoti non possono riunirsi con l’Arcivescovo per la Messa Crismale la mattina del Giovedì santo, occasione in cui tutta la comunità diocesana ricorda e festeggia il suo clero e in particolare coloro che celebrano i giubilei dell’ordinazione.

Qui di seguito (e in allegato) la lettera di mons. Nosiglia per l’importante ricorrenza.

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«Cari presbiteri delle diocesi di Torino e di Susa,

nel Giovedì Santo per tradizione abbiamo sempre ricordato, insieme all’istituzione dell’Eucaristia, anche quella del sacerdozio nella Messa del Crisma e rivolto uno speciale augurio ai tanti presbiteri che ricordavano l’anniversario della loro ordinazione. Quest’anno non possiamo celebrare questa Messa – lo faremo, speriamo, nel mese di giugno –, ma desidero lo stesso inviare il mio saluto e la mia benedizione a questi sacerdoti. Pertanto li ricorderò  (crf. elenco qui sotto) durante la celebrazione della Santa Messa del Giovedì Santo, che sarà trasmessa in streaming dalla cappella dell’arcivescovado.

Insieme a loro, vorrei rivolgere il mio augurio e saluto anche a quanti, anziani e ammalati, vivono nelle Case del clero o con i parenti o in altre realtà di accoglienza. Il vostro esempio, cari amici, e la vostra testimonianza di fedeltà al sacerdozio e di offerta di voi stessi per il bene della Chiesa, delle nostre diocesi e di tutti i fedeli, che avete amato e servito con generosità nel vostro ministero, è un contributo fecondo di grazia e di comunione per tutti i confratelli. La vostra presenza nel presbiterio è sempre attiva sul piano della grazia e dell’amicizia e dona a tutti forza e testimonianza di una fede perseverante e di un’offerta sacrificale, che produce frutti abbondanti per tutta la nostra Chiesa.

Il mio saluto, il mio grazie e augurio comprendono anche i presbiteri fidei donum e i diaconi, in quanto partecipi del sacramento dell’Ordine. Esprimo inoltre con riconoscenza il mio e vostro grazie per il prezioso servizio che svolgono in diocesi il Cardinale Poletto e i vescovi emeriti di Torino e di Susa.

A tutti giungano la mia paterna vicinanza e augurio, insieme alla preghiera a Colui che, Primo e Sommo sacerdote, ci ha chiamati a una vocazione santa, ci assicura la sua continua protezione e riempie il nostro cuore di gioia. Sì, è con viva riconoscenza al Signore che ricordiamo il nostro sacerdozio, dono gratuito che abbiamo ricevuto e fonte continua di grazia per noi, per la nostra Chiesa e i fedeli. Che cosa c’è sulla terra di più grande di questo dono e mistero del sacerdozio? Nel sacramento dell’Ordine, che ci è stato dato, si racchiude tanta potenza di predilezione che viene da chiederci: perché proprio io, Signore, sono stato amato a tal punto da essere investito di un dono così grande? Qual è il motivo della tua scelta?

La risposta di Dio è la stessa del salmo: “Io ti ho trovato mio servo, ti ho consacrato con il mio santo olio, la mia mano è il tuo sostegno e il mio braccio è la tua forza”. Sì, Dio è stato ed è la nostra forza ed il sostegno, sempre e in ogni momento. Desidero pertanto con voi e per voi riconoscere tutto questo come atto di gratuità assoluta di Colui che ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre.

In questo tempo faticoso e difficile per tutta la gente, manteniamo alta la fede e la speranza con il nostro modo di vivere e di offrire a tutti un esempio di unità e comunione reciproca, di preghiera e di prossimità in varie forme possibili verso gli anziani soli, i poveri e quanti hanno subito gravi lutti per la morte di loro congiunti. Questo ci conduce a valorizzare al meglio ciò che è il primo servizio che siamo chiamati ad offrire ai nostri fedeli: quello della santità. Il popolo di Dio ha bisogno e reclama presbiteri santi, che facciano della preghiera e della contemplazione la testimonianza visibile del loro amore per Cristo. Un prete che pregava da solo in chiesa, con tutto quello che c’era da fare in parrocchia, poteva sembrare qualche mese fa una scelta impossibile, date le necessità impellenti della pastorale. Oggi che siamo obbligati a farlo, ci aiuta a ritrovare l’essenziale del nostro servizio e quello che veramente vuole la gente dal prete: che sia testimone di preghiera e di rapporto intenso con Dio, che mostri come si fa a mettersi in relazione con Lui.

Cari amici, la Pasqua di risurrezione è un evento che fa il Signore, per cui sappiamo che, anche in questo anno così travagliato, Egli lo porterà a compimento donando al suo popolo la gioia di riconoscerlo e accoglierlo nel mistero della sua morte e risurrezione. Celebriamo dunque con gioia i sacri riti, anche se dobbiamo farlo senza le nostre comunità, ma testimoniamo a tutti che, seppure le nostre chiese restano vuote, la grazia di Dio si rinnova pienamente per chiunque crede e fa di questo giorno un momento di grande speranza, perché ci rivela che nulla è impossibile a Dio.

Auguri dunque vivissimi, che vi invito ad estendere a tutta la vostra comunità, con il motto che starà alla base della contemplazione della Sindone e che potrebbe essere posto anche ai piedi di ogni altare: «Più forte è l’Amore». Sì, chi ci separerà dall’amore di Cristo? Il coronavirus od ogni altro male e tragedia che può colpirci? No, niente e nessuno ci potrà mai separare dall’amore che Cristo ci dona nella sua Pasqua di risurrezione.

Buona Pasqua 2020!

+ Cesare, vescovo, padre, amico

Torino, 9 aprile 2020»

Qui di seguito l’elenco dei festeggiati nella diocesi di Torino, che saranno dunque ricordati – oltre che dal Vescovo – dai confratelli, dalle comunità, dagli amici.

ORDINAZIONE PRESBITERALE

74 anni:

GRIVA can. Giovanni (decano del Clero)

70 anni:

BRACHET COTA don Andrea

CARRERA don Giacomo

SCREMIN can. Mario

65 anni:

BONINO don Guido

GERBINO don Giovanni

MASERA can. Giacinto

PESCE Guglielmo fra Pier Giuseppe, ofm

RAINA can. Giovanni

60 anni:

ABELLO can. Angelo Michele

FORADINI don Mario

LUCIANO don Marco

RIBERO mons. Tommaso

50 anni:

ANGELERI don Andrea, sdb

CAGLIO don Domenico

CASTAGNERI don Carlo

ENRIETTO don Antonio

GIAI GISCHIA don Claudio

MONDINO can. Giovanni

ORSELLO don Giuseppe

PERLO don Bartolo

PROVERA don Roberto, ssc

REGE GIANAS don Giovanni

SARTORI don Claudio

SPAGNOLO don Flaviano, sdb

TENDERINI don Secondo

25 anni:

ATTANASIO don Gianluca,

BORTOLUSSI don Daniele

CATTANEO don Ettore Maria, fscb

CERAGIOLI can. Ferruccio

DAL VERME don Giuseppe

FASSIO don Corrado

FIORI don Nino

FRACON don Marco

MARESCOTTI don Paolo

PAULETTO don Gianpaolo

TEFNIN don Jean

ORDINAZIONE DIACONALE

25 anni:

CARLINO diac. Giorgio

CIVARELLI diac. Matteo

SCAGLIA diac. Franco

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