GMG diocesana 2020 con la Via Crucis on line sui social

Sabato 4 aprile 2020 alle 21 appuntamento di preghiera per giovani e meno giovani

E’ stata una GMG certamente unica quella di sabato 4 aprile 2020, per la complessità e l’eccezionalità del tempo che stiamo vivendo, con le necessarie prevenzioni da contagio del Covid-19.

L’appuntamento sarebbe stato a metà strada, per i giovani delle due Diocesi guidate dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, alla Sacra di San Michele. Ci si è dovuti invece unire in preghiera in un’altra forma, attraverso i social, sul canale YouTube della Pastorale Giovanile di Torino, sui profili e le pagine di Facebook delle Diocesi, delle Pastorali Giovanili, sempre sabato 4 aprile alle ore 21 (a fondo testo la preview della diretta).

L’idea, nata dalla creatività della Consulta diocesana di Pastorale Giovanile diocesana, si è felicemente incontrata con il medesimo desiderio dei giovani della diocesi di Susa.

La proposta pastorale di una via Crucis online, attraverso i social, presieduta dall’Arcivescovo, è partita da tre orientamenti di fondo.

Il primo riguarda i destinatari. Al di là del banale gioco di parole, è stata una Via Crucis sì animata dai giovani, ma non solo rivolta a loro, bensì alle due comunità diocesane e a tutti coloro che hanno voluto collegarsi attraverso i social. Molte persone, soprattutto anziane o sole, stanno seguendo il Rosario quotidiano dell’Arcivescovo e la messa da lui celebrata alla domenica mattina. La Via Crucis è stata dunque un segno – insieme a tanti altri, altrettanto curati – che vengono dalle singole comunità. I testi dei commenti alle stazioni della Via Crucis sono stati tratti dal messaggio di Papa Francesco per la XXXV Giornata della Gioventù, «Giovane, dico a te, alzati!”»(Cfr Lc 7,14). Le intenzioni di preghiera ad ogni stazione sono state invece preparate dal gruppo di «Torino incontra Taizé», continuando così la preparazione del grande appuntamento del prossimo capodanno, con il raduno europeo dei giovani legati alla comunità di Taizé a Torino.

Una seconda convinzione riguarda la cosiddetta «virtualità». Non può affatto essere definita virtuale, semmai, più propriamente, digitale, perché tante persone sono state «realmente» coinvolte nella preparazione e nella conduzione della Via Crucis e “realmente”, quanti desiderano pregare attraverso i social, hanno dovuto scegliere di dedicare un po’ del tempo del loro sabato sera per unirsi spiritualmente al cammino della Croce, trasmesso dai canali di comunicazione. Straordinario, in questo senso, è stato lo sforzo compiuto il Grande Coro Hope di Torino, per offrire l’animazione del canto, con le prove effettuate in contemporanea da tutti i coristi online, curando la polifonia e l’esecuzione strumentale dei brani. E’ stata «artigianale» nella sua realizzazione tecnica – anche se sostenuta dal supporto professionale dell’equipe di Pastorale Giovanile – ma non è stata certamente «virtuale»: davvero tante persone si sono adoperate per questa opportunità di preghiera.

Una terza ed ultima convinzione tocca il «dove» della Via Crucis. Non è stata trasmessa da «non luoghi», ma da tre luoghi concreti, reali e abitati, delle due diocesi. Nel pieno rispetto delle disposizioni di distanziamento sociale, mons. Nosiglia ha presieduto dalla cappella dell’Arcivescovado, in collegamento con la parrocchia di Maria Regina della Pace in Torino e la parrocchia Santa Maria Vergine Assunta in Villarfocchiardo, ove risiedono i preti incaricati dall’Arcivescovo per il servizio di pastorale giovanile diocesana. Ma altri luoghi sono stati visibili, quelli della quotidianità dei giovani e dei coristi che hanno animato la Via Crucis, i quali hanno trasmesso dalle proprie case le letture e i canti. «Tutti a casa» come si ripete spesso in questi giorni, ma uniti nell’unica Chiesa del Signore attraverso la comunione dello Spirito Santo.

Come abbiamo ascoltato nelle parole del Papa e nella meditazione dell’Arcivescovo, che ha concluso la Via Crucis, l’invito di Gesù “Giovane, dico a te, alzati!” non è rivolto solo ai giovani. Alziamoci tutti! In questo tempo difficile di coronavirus, alziamoci, alziamo i cuori!

don Luca Ramello,

direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei giovani e dei ragazzi

Locandina in allegato

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