Sulla base del tema del Salone 2025 «Le parole tra noi leggere», l’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani (UELCI), in collaborazione con l’Arcidiocesi di Torino, propone quattro incontri di riflessione su alcune parole che emergono dalle trame di un’umanità inquieta alla ricerca di un senso altro e più autentico delle relazioni, del vivere e del futuro. Abitiamo in un mondo che ci appare capovolto dove anche le parole più importanti dell’era moderna appaiono logorate, ambigue e persino falsate. Dalle periferie del pianeta e da coloro che sono impegnati in un pensiero profondo emergono però parole forse meno famose o urlate nel mainstream ma parlanti, essenziali, generative: “creatrici” di nuove brecce nella ricostruzione del contesto culturale e della scrittura con cui da sempre le parole parlano.
Di seguito il programma dei cinque incontri su altrettante parole “creatrici”.
- Sabato 17 maggio 2025 ore 17:45 – Agorà Uelci (Oval, W21)
Sororità. Una parola creatrice: «E così come ti abita, il pensiero divino fiorirà in segreto» (Alda Merini)
Con Marinella Perroni, Adriana Valerio e Stefania Auci
Modera Lilli Genco
In collaborazione con UELCI e Arcidiocesi di Torino
Sororità, equivalente femminile della fraternità, è un termine «talmente estraneo al nostro lessico comune da essere indicato come errore nei nostri programmi di scrittura»; ed è «del tutto assente nei documenti conciliari nei quali, invece, fraternità ritorna 26 volte». Lo rileva in un suo saggio la teologa Cettina Militello. Oggi linguaggio, confini, potere, disobbedienza, sono parole ricorrenti nelle riflessioni sulla sororità che gruppi di donne e di uomini e donne rileggono in maniera diversa. A partire dalle Scritture fino alla politica. La fraternità ha bisogno dell’apporto della sororità. - Domenica 18 maggio 2025 ore 12:00 – Agorà Uelci (Oval, W21)
Netily. Una parola creatrice: «La lingua si muove come una corrente: normalmente il suo flusso sordo non si avverte, perché ci siamo dentro» (T. De Mauro)
Con Rosy Russo, don Alberto Ravagnani, p. Lucio Ruiz e Vera Gheno
Modera Paolo Curtaz
In collaborazione con UELCI e Arcidiocesi di Torino
“Rete” e “famiglia”: è il frutto di queste due parole il neologismo coniato nel corso del Festival della comunicazione non ostile di Trieste nei tavoli di lavoro multigenerazionali in cui studenti, professionisti, docenti hanno lavorato insieme sulle “parole che danno forma al futuro”. Un termine che esprime il valore che nel contesto contemporaneo ciascuno dà alla famiglia che sceglie, alla “rete di supporto che si crea oltre alla famiglia biologica». Come lo stare in rete sta cambiando il significato delle parole e delle relazioni? - Lunedì 19 maggio 2025 ore 15:00 Sala Indaco
Fragilità. Una parola creatrice
Con fra Roberto Pasolini e Monica Mondo
Modera Stefano Stimamiglio
In collaborazione con UELCI e Arcidiocesi di Torino
La vocazione cristiana trasforma le nostre vite, attraversate da dinamiche di fragilità, in spazi di vita e risurrezione. In questo senso la fragilità non è mancanza, ma spazio aperto all’incontro. Conoscendo i nostri limiti e aprendoci all’alterità nasce un nuovo umanesimo. La fragilità: un’opportunità da riconoscere e accogliere. - Lunedì 19 maggio 2025 ore 16:00 – Sala Indaco
Fraternità e pace. Parole creatrici
Con Angela Dogliotti, Maurizio Simoncelli e Rosanna Tabasso
Modera Carlo Cefaloni
In collaborazione con UELCI e Arcidiocesi di Torino
Il preteso realismo politico che legittima e giustifica la guerra conduce a svuotare di contenuto parole dense di significato fino a tramutarle nel loro contrario. Affrontare le cause e le radici dei conflitti che lacerano il nostro tempo per dare ragione di un cambiamento possibile a partire dai nostri territori.