Mons. Cesare Nosiglia in visita alle strutture temporanee di accoglienza notturna in centro città

Giovedì 3 febbraio 2022 l’arcivescovo si è recato nelle tende per senza fissa dimora vicino al Duomo

Nel tardo pomeriggio di giovedì 3 febbraio 2022 l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, si è recato in visita alle strutture temporanee di accoglienza notturna allestite in via Basilica a Torino (davanti al Duomo).

Di seguito la dichiarazione rilasciata da mons. Nosiglia a margine della visita.

«Cari amici sono lieto di visitare queste tende che offrono alle persone senza dimora una accoglienza dignitosa in questo sito importante perché vicino a piazza San Giovanni.

Le tende sono qui non solo per risolvere un problema ma per venire incontro a delle persone, nostri concittadini che vivono particolari situazioni di disagio. Bisognava rispondere all’emergenza freddo, ma bisognava anche dare un segnale di attenzione, e di vicinanza.

Le tende sono qui perché c’è stata un’ampia e impegnativa sinergia fra le istituzioni cittadine, il sindaco Lo Russo, gli assessori Rosatelli e Pentenero, il prefetto Raffaele Ruberto. La Chiesa si è impegnata attraverso la Caritas, con la Croce Rossa e le associazioni che hanno lavorato con le molte realtà del volontariato cattolico e non solo, per offrire tutti quei servizi di accompagnamento alle persone che fanno parte della accoglienza nei dormitori e anche sulla strada. Non posso nominare tutte le organizzazioni impegnate, ma vorrei ringraziarle davvero di tutto cuore.

Il senso dunque di queste tende è sì di affrontare una emergenza, ma è soprattutto quello di continuare e rinforzare un discorso, un dialogo, una relazione con le persone senza fissa dimora. Se ci conosciamo meglio, se siamo più vicini, potremo riuscire a fare dei progetti insieme. Per uscire dalle tende, e per rientrare nella città. In più occasioni ho avuto modo di dire che si corre il rischio, a Torino, di vivere in due città diverse. Ma è altrettanto vero che questa è una città che non vuole abbandonare nessuno».

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