Mons. Nosiglia su ex Embraco: si proceda finalmente senza ripensamenti o rinvii

Soddisfazione per il nuovo piano di martedì 15 settembre 2020, con invito a fare sempre “rete”

Pubblichiamo di seguito la dichiarazione di mercoledì 16 settembre 2020 dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, riguardo alle nuove prospettive sul futuro dei lavoratori della ex Embraco.

«È un risultato importante, quello di ieri, per i lavoratori della ex Embraco, perché rappresenta un passo concreto verso una soluzione occupazionale e produttiva per l’azienda chierese. Il mio grazie, dunque, ai sindacati, al sottosegretario allo Sviluppo Economico, alla Sindaca di Torino, alla Regione e agli altri soggetti privati che si sono voluti coinvolgere. Un secondo motivo di apprezzamento consiste nel metodo seguito: finalmente, intorno a un problema che coinvolge l’intero territorio, si vedono riuniti insieme tutti i “protagonisti” della vita del territorio stesso.

Mi auguro ora che il progetto presentato sia fattibile e possa dare risultati concreti sia per l’economia del territorio, sia per i lavoratori coinvolti. Credo sia importante che si trovino soluzioni occupazionali dignitose per tutti i dipendenti. In questa prospettiva è indispensabile l’attiva e responsabile presenza del Ministero, che dovrà accompagnare il processo di ripresa del lavoro e la stessa attiva partecipazione dei lavoratori.

L’attuale svolta nella vicenda dell’ex Embraco è arrivata dopo anni di lotte, sofferenze, preoccupazioni in cui si sono coinvolti lavoratori con le loro famiglie, enti locali, istituzioni; e dove anche la Chiesa ha fatto la sua parte. A volte sembrava che tutto fosse risolto quando invece tutto restava in alto mare. Il mio augurio, che vuol essere anche una precisa richiesta, è che questa volta non ci siano più ripensamenti, intoppi o allungamento dei tempi, ma la volontà da parte di tutti i soggetti coinvolti a fare quello che si è deciso. È importante che, da ora in poi, si attivi una funzione di monitoraggio e verifica in itinere del piano industriale, coinvolgendo le parti sociali per garantire trasparenza e partecipazione».

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