Musica del tardo Medioevo, una mostra sul Noël e un presepe al Borgo Medievale

Iniziative dall'8 dicembre al 29 gennaio

La musica del tardo Medioevo rivive al Borgo Medievale di Torino (parco del Valentino, tel. 011.4431701) durante il periodo di Natale. Tra giovedì 8 dicembre e domenica 29 gennaio una mostra e tre concerti (ad ingresso gratuito) riproporranno al pubblico il fascino del «Noël», canto di gioia di probabile origine liturgica diffuso nel ducato di Savoia e nei Paesi a nord delle Alpi.

 
«Si tratta di componimenti in Latino e in Francese di cui si ipotizza un’origine dalla Valle d’Aosta. A partire dalla fine del Medioevo venivano cantati sia in Avvento che durante celebrazioni civili, presso le corti dei potenti ma anche nelle famiglie e nelle scuole», spiega Paola Cifarelli, docente di Lingua e Traduzione francese all’Università di Torino, che ha collaborato all’iniziativa insieme a Marina Fey (dottoressa di ricerca in Francesistica) e a Ettore Galvani (etnomusicologo).
 
Nella chiesa del Borgo un’esposizione racconterà la storia del Noël fino alla metà del XVI secolo tramite immagini, pannelli esplicativi, filmati, riproduzioni di antichi strumenti musicali, manoscritti e libri a stampa (apertura tutti i giorni dalle 10 alle 18).
 
Tante altre sono le proposte del Borgo Medievale per il periodo di Natale: spicca l’esposizione del presepe artigianale del torinese Federico Bregolato, che nella Casa di Bussoleno ha ricostruito il Borgo in miniatura (visite dall’8 dicembre al 29 gennaio, dalle 10 alle 18).
 
Giovedì 8, lunedì 26 dicembre e venerdì 6 gennaio, alle 15.30, nella piazza del Melograno, sempre al Borgo Medievale di Torino, il Coro femminile «La Piana» di Verbania proporrà dieci noëls in latino e francese, tratti da una «plaquette» (antica raccolta a stampa) del 1535 e raccolti in un cd che sarà possibile acquistare. Tema dei canti gli episodi legati alla Natività di Cristo: dal viaggio di Maria e Giuseppe a Betlemme all’Adorazione di Pastori e Magi. «Abbiamo trascritto in chiave moderna brani e musiche, senza però forzature rispetto ai testi antichi», spiega il direttore del Coro, Fausto Fenice.
 
 
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