Si smantella cappella dell’ospedale S. G. Bosco. Dove finiranno le sculture dello scultore Mastroianni?

Comunicato del 18 ottobre 2021. Interrotto il dialogo con le istituzioni competenti ad agosto 2021

Comunicato del 18 ottobre 2021

Continuano i lavori di smantellamento della Cappella dell’ospedale San Giovanni Bosco in Barriera di Milano. Sono iniziati in sordina, interrompendo un confronto di consultazione e dialogo che includeva, insieme con le autorità sanitarie, gli assessorati alla Cultura e alla Sanità della Regione Piemonte, la sindaca di Torino e la Città Metropolitana, la Soprintendenza ai Beni artistici e l’arcidiocesi.

Quella cappella, oltre ad essere uno spazio di preghiera, silenzio, riflessione custodisce anche beni artistici di grande importanza: progettata dall’architetto Enrico Rossi, gli arredi liturgici sono stati realizzati dallo scultore Umberto Mastroianni.

Per tutelare sia la continuità del servizio religioso sia il patrimonio culturale era da tempo in corso un confronto tra gli uffici competenti dell’Azienda sanitaria e della diocesi; quest’ultima aveva motivato lo smantellamento con la necessità di recuperare spazi per la cura. Si trattava di ricollocare l’altare, il grande ambone, le balaustre, il crocefisso, l’acquasantiera, la statua della Vergine Maria; ma anche recuperare gli arredi lignei, le vetrate, e, possibilmente, evitare il riuso di quello spazio, così prezioso e unico. C’era e c’è, da parte della diocesi, la disponibilità a studiare la ricollocazione degli arredi in altri spazi religiosi adeguati.

Ma il 25 agosto 2021 la direzione dell’Azienda sanitaria ha dichiarato di voler procedere comunque allo smantellamento. Il 27 agosto l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha inviato una accorata richiesta di un ripensamento di questa scelta, che avrebbe privato l’Ospedale e la Città di un importante punto di riferimento religioso e artistico. Non è giunta alcuna risposta, e abbiamo ora notizia che i lavori di smantellamento proseguono; non si ha alcuna informazione sulla collocazione degli arredi e oggetti artistici.

Da parte della diocesi c’è la piena disponibilità a riprendere il confronto, proprio tenendo conto del valore non solo religioso della Cappella e dei suoi arredi, che costituiscono un patrimonio culturale e artistico che riguarda la città intera.

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