Sindone: la festa il 4 maggio

Appuntamento in Duomo per la preghiera con l'Arcivescovo e il concerto. Ritrovo dei volontari

Da qualche anno nel Duomo di Torino è conservata la Sindone (e liturgicamente il giorno della Sindone nel Duomo è «Festa») e in esso la solennità dei festeggiamenti è d’obbligo per la diocesi di Torino. Venerdì 4 maggio le celebrazioni in Duomo hanno avuto due momenti: un tempo di preghiera alle 17,30 con i Vespri e alle 18 con la santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia, seguita da una sosta davanti alla Sindone; quindi, alle 21, grande concerto con il Requiem op. 48 di Gabriel Fauré (1888), offerto dall’Associazione «Concertante-Progetto Arte e Musica».
 
La festa è stata anche occasione di ritrovo per i volontari della Sindone. Di seguito un articolo di mons. Giuseppe Ghiberti, tratto da «La Voce del Popolo» del 29 aprile 2012, spiega come incontri e celebrazioni contribuiscano a mantenerne vivo il senso di appartenenza e la disponibilità.
 
Volontari della Sindone un servizio che continua
Pochi ormai ricordano come fu organizzata l’ostensione della Sindone nel 1978, quando si iniziò a fare ricorso a un gran numero di volontari; comunque per trovare la nostra realtà di volontariato sindonico bisogna giungere a quelle recenti. A dir vero la necessità di una presenza continuativa di volontari incominciò ad essere sentita quando la Sidone venne trasferita nel 1993 (doveva essere per un paio d’anni!), dalla sua cappella al coro del duomo, prima del terribile incendio del 1997. L’organizzazione però assunse altre dimensioni e una diversa struttura durante la preparazione della prima delle ultime ostensioni, nel 1998.
 
Da allora ripeté puntualmente il suo servizio anche nel 2000 e nel 2010. Non sappiamo quando sarà la prossima ostensione, però i volontari conservano la loro giacchetta viola e continuano a rendere un servizio certo meno pesante ma ancora di grande utilità. Provenendo principalmente da parrocchie e associazioni, hanno riportato per lo più il loro servizio nelle comunità di origine, senza però sciogliere il legame che li univa tra di loro. Si sono avuti così incontri vari a intervalli irregolari: dalle celebrazioni della Festa della Sindone alle assemblee nel seminario di Via XX settembre.
 
Lo scorso giovedì 19 aprile si ripeté nel seminario l’incontro, con il concorso di oltre trecento volontari, ospitati nell’aula magna della Facoltà teologica e nella vicina aula fornita di collegamento audio-video. Si ricreò spontaneamente il clima familiare di sempre e fu facile raccogliere esperienze, osservazioni e suggerimenti per un obiettivo che non cessa di appassionare. È il frutto di una «memoria che allarga senza tregua la vita», come si esprimeva in una poesia alla Madonna il giovane Karol Woityla.
 
L’accoglienza dei pellegrini e visitatori della Sindone in duomo è tuttora l’impegno più gravoso dei volontari, per la continuità e la discrezione della prestazione richiesta: in silenzio essi accolgono singoli e gruppi, aiutandoli nel ricorso ai filmati sui due schermi della navata sinistra e assistendoli mentre si avvicinano alla cappella della Sindone. Un servizio parallelo è offerto dai volontari del museo della Sindone, in Via San Domenico 28, per la sorveglianza nelle sale di proiezione e di esposizione e la guida nella chiesa del Santo Sudario, mentre anche nella cappella dell’Arcivescovado, in Via Arsenale, i volontari sono presenti nei giorni di apertura. Agli interventi abituali si ag-giungono chiamate e occasioni saltuarie di presenza, come i servizi al Santo Volto di tanto in tanto e a Santa Cristina nelle iniziative per il centenario della Beata Maria degli Angeli, e le presenze nelle processioni della Consolata, di Santa Rita, Maria Ausiliatrice e Corpus Domini.
 
L’incontro di tanti volontari, con esperienze, ricordi e sensibilità diverse, ha favorito lo scambio di impressioni e ha fatto emergere proposte di grande interesse. La spiritualità del sabato santo, dicevano alcuni, dovrebbe impegnarci maggiormente, in risposta anche ai suggerimenti che Benedetto XVI offre frequentemente al riguardo. Proprio in questi giorni, ricordando la sua nascita, avvenuta nel sabato santo del 1927, egli rifletteva sulla nostra vita, lungo sabato santo: «Da un lato c’è ancora il silenzio di Dio e la sua assenza, ma nella risurrezione di Cristo già c’è l’anticipazione del ‘sì’ di Dio e in base a questa anticipazione noi viviamo e, attraverso il buio della sua assenza, intravvediamo la sua luce».
 
Un volontario nell’ottica della pastorale sindonica suggeriva che nei giorni del Venerdì e Sabato Santi ci sia in Duomo la presenza di un gruppo di preghiera silenziosa formato da volontari della Sindone per suggellare lo stretto legame esistente tra la Sindone e il mistero di questi giorni. La proposta è stata accolta con molto favore e speriamo di farle compiere un lungo cammino.
Giuseppe GHIBERTI
 
 
condividi su