Fluidità e disforia di genere se ne parla al Punto Familia

venerdì 15 Marzo

Non è raro imbattersi in un adolescente e chiedersi: ma è un ragazzo o una ragazza? Oppure incrociare due giovani che si tengono per mano e sentir sorgere l’interrogativo: questi sono due amici, due amiche oppure una coppia? E non è da escludersi che, a chiederglielo, risponderebbero con un’alzata di spalle che significa: domande superflue, vecchiumi superati. Sono una persona. Siamo due persone che hanno una relazione affettiva. Oggi è così, domani potrebbe essere diverso. Alcuni adolescenti si propongono oggi in una modalità nuova rispetto alla propria identità di genere: non più binaria, ma fluida, indeterminata. Inevitabile chiedersi cosa ci stia dietro, cosa abbia innescato questi comportamenti che intaccano quello che era fin qui ritenuto un caposaldo dell’identità personale, cioè la divisione in maschi e femmine. Disagio? Libertà dagli schemi? Moda? Oppure? Sono domande ineludibili che richiedono risposte serie.

Che vi siano differenze sembra difficile negarlo, ma soprattutto non lo si può ignorare: nel momento in cui l’adolescente si sta chiedendo chi è e quale adulto vuole diventare, il fatto di avere le idee «fluide» sul proprio genere, su quella (fin qui basilare e pacifica) dichiarazione «maschio» o «femmina» che gli è stata attribuita alla nascita, è certo destabilizzante. E se già negare l’appartenenza a quel genere che balza evidente nell’anatomia e nel nome che gli è stato dato dai genitori e che lo caratterizza in ogni possibile elenco deve essere complicato, che dire della ‘fluidità’? Liquidare queste realtà sotto la facile etichetta della moda non è possibile. Ci può essere un inevitabile aspetto di imitazione, ma in queste situazioni c’è una domanda che deve essere ascoltata dagli adulti educatori. Anzitutto le situazioni sono diversificate: c’è il disagio di ritrovarsi in un corpo che si sente in disarmonia con la propria percezione di sé, e questa è la disforia di genere. C’è la voglia di rompere gli schemi e le rigidità sociali, c’è il bisogno di affermarsi ognuno a modo proprio, liberi da convenzioni stringenti.

A domande serie, risposte serie. Punto Familia organizza una serata dal titolo: «Una sfida per le famiglie: la fluidità e la disforia di genere», rivolta a genitori, educatori, insegnanti, adulti a vario titolo coinvolti nella formazione dei più giovani. Le relatrici sono la prof. Chiara Manieri, endocrinologa e antropologa già coordinatrice del Cidigem (Centro per la Disforia di Genere della Molinette) e attiva nella Siams (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità) e la dott. Chiara Crespi, psicologa psicoterapeuta nel Cidigem. L’incontro sarà venerdì 15 marzo 2024 alle 21 presso la sede del Punto Familia, via G. Casalis 72 a Torino. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Mariella PICCIONE su «La Voce E il Tempo» del 10 marzo 2024

 

15/03/2024 21:00
15/03/2024 23:00
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Via Goffredo Casalis 72, 10138 Torino, Piemonte Italia
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