«L’inferno torinese di Guido Ceronetti», incontro con il giornalista Bruno Quaranta

mercoledì 21 Febbraio

Mercoledì 21 febbraio 2018 alle ore 17.30 presso la sede della Fondazione Paolo Ferraris, in corso Galileo Ferraris 99 a Torino, l’Associazione culturale “Amico Libro”, in collaborazione con la Fondazione Ferraris, organizza un incontro con Bruno Quaranta (giornalista de “La Stampa” e “Tuttolibri”, nonché autore di numerosi libri) sul tema “L’inferno torinese di Guido Ceronetti”.

L’appuntamento fa parte della XIII edizione di “Attualità, cultura e socialità”, nel ciclo di conferenze “I lettori incontrano lo scrittore”.

Guido Ceronetti – poeta, filosofo, scrittore, traduttore, giornalista e drammaturgo italiano, nato a Torino nel 1927 e autore di innumerevoli libri – ha pubblicato nel 2003 “Piccolo inferno torinese”, una serie di estrosi scritti su Torino, i suoi luoghi e i suoi abitanti, con tutti gli umori ceronettiani e la nostalgia per un mondo che, sotto i colpi della modernità, ha perso le sue piccole virtù.

La recensione dal sito dell’editore, www.einaudi.it

In questo volume, Ceronetti raccoglie le non molte prose dedicate alla sua città. A partire dal bellissimo ricordo del padre, torinese doc vissuto nel culto geometrico delle architetture e della morale, e secondo la regola di «non disturbare» il prossimo, come la maggior parte dei suoi concittadini nati come lui alla fine dell’Ottocento. E poi il divertente ritratto delle donne torinesi, un tempo «tutte sarte e modiste», dal sorriso luminoso introvabile ormai, secondo Ceronetti, nelle loro discendenti. E poi i vecchi cinema, alcuni bruciati, altri sostituiti a poco a poco da negozi alla moda sempre più odiosi all’autore. E poi le case e le tombe «ben messe», i cortili di una volta, le fabbriche, le balere, le palestre e gli incontri di boxe, tutta una Torino di prima e dopo la guerra, con la sua vita sociale minuta, i suoi artigiani, una città oggi riconoscibile a stento.

Naturalmente non tutto era paradiso: negli anni Trenta e Quaranta Ceronetti racconta di parenti ossessivi, di fascismo martellato nei cervelli della gente, dell’asfissiante onnipresenza della Chiesa (a quei tempi «la cosa più spensierata era il tram»); negli anni Cinquanta e Sessanta gli scompensi dell’immigrazione; negli anni Settanta l’odio politico e gli episodi di assurda violenza. E però, in ognuna di queste epoche, Torino e i suoi abitanti avevano una luce e qualche barlume di bellezza che la volgarità dei giorni nostri ha cancellato, forse per sempre.

21/02/2018 17:30
21/02/2018 00:00
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Corso Galileo Ferraris, 99, Torino, TO, Italia
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