Proposte musicali sul territorio diocesano

venerdì 23 Giugno

– Sarà il verdiano «Macbeth» a chiudere la stagione 2016/’17 del Teatro Regio. A dirigerlo Gianandrea Noseda, che del Regio è il direttore musicale. Un rilevante allestimento in co-produzione con il Massimo di Palermo (per la regia di Emma Dante) che il Regio porterà poi in tournée al Festival Internazionale di Edimburgo il prossimo mese di agosto (dal 18 al 27) assieme alla pucciniana «Bohème» e alla «Messa da Requiem» ancora di Verdi.

Mercoledì 21: alle 20.30 al Regio va in scena per l’appunto «Macbeth», il capolavoro giovanile di Verdi (1847), poi rimaneggiato per Parigi nel 1865. Verdi, si sa, per tutta la vita ebbe uno speciale feeling con Shakespeare, vagheggiando un mai realizzato «King Lear» e chiudendo la sua vicenda creativa con il capolavoro del «Falstaff». Per questo «Macbeth» Emma Dante, artista dal forte temperamento mediterraneo, è al suo debutto nel nostro teatro: firma un allestimento «potente e viscerale», di forte impatto: per un’opera che mette sul tappeto conflitti interiori, maternità, passione, potere al femminile, gelosia, amore, morte. Si tratta di un nuovo allestimento in co-produzione col Teatro Massimo di Palermo e Macerata Opera Festival. Eccezionale il cast approntato per l’occasione: si tratta di Dalibor Jenis nei panni di Macbeth, Anna Pirozzi nel ruolo di Lady Macbeth, ai quali si affiancano Vitalij Kowaliow (Banco) e Piero Pretti (Macduff). Sul podio Gianandrea Noseda, che del capolavoro verdiano afferma: «‘Macbeth’ è un’opera visionaria, un noir, ante litteram », aggiungendo inoltre: «Ciò che più impressiona in questo titolo è proprio la tinta scura, inquietante, che avvolge la vicenda e lo spettatore, dall’inizio alla fine». Otto le repliche dal 22 giugno al 2 luglio.

Venerdì 23: alle 21 concerto conclusivo della rassegna organistica «Note per don Bosco» presso la chiesa di San Giovanni Evangelista, in corso Vittorio Emanuele II, 13. Di scena il giovanissimo organista Riccardo Ricci (classe 1999 e un curriculum già di tutto rispetto) che si esibirà sull’ottimo strumento recentemente ampliato e completamente rifatto grazie al progetto fonico di Stefano Marino, che della rassegna è l’ideatore e direttore artistico. In programma pagine di Schumann, Bach, César Franck e Olivier Messiaen. Ingresso libero.

Attilio PIOVANO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 18 giugno 2017)

23/06/2017 00:00
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