Proteggere la salute in presenza di patologia oncologica: un libro spiega come fare

martedì 20 Giugno

Torino – Martedì 20 giugno 2017, dalle ore 10 alle ore 12.30 presso la Sala Ravetti dell'Ospedale S.G. Bosco di Torino, viene presentato il libro “Proteggere la salute nell’esperienza della malattia oncologica. Prospettive transdisciplinari di cura tra scienze mediche e psicosociali”, curato da Marco Gonella* e Maria Adelaide Gallina**, che con questo volume intendono costruire – attraverso il contributo di diversi specialistici –   un pensiero multidisciplinare sulla possibilità di proteggere la salute nella malattia oncologica.

L’opera è il risultato del sodalizio culturale tra personale dell’Oncologia Medica degli Ospedali San Giovanni Bosco e Maria Vittoria e ricercatori del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino: gli autori descrivono il cancro e i processi di cura al fine di riflettere su come sia possibile proteggere la salute nell’esperienza della malattia oncologica, fornendo strumenti, suggerimenti e parole che riguardano sia l’assistenza medica, sia la vicinanza umana.
Infatti il testo ha l’obiettivo di intensificare il dialogo tra scienze mediche e scienze umane per migliorare la qualità della cura e dell’assistenza dei pazienti oncologici e dei loro familiari, considerandoli persone, prima che malati o caregiver.
Da circa due anni l’Oncologia Medica degli Ospedali San Giovanni Bosco e Maria Vittoria, diretta dal dott. Guido Vietti Ramus, accoglie in via sperimentale tirocinanti del Corso di Laurea in Educazione Professionale dell’Università degli Studi di Torino, tutorati dal dott. Marco Gonella, con lo scopo di valutare l’impiego dell’educatore in aggiunta all’offerta di interventi di carattere psicosociale a servizio di pazienti e famiglie.
I tirocinanti trascorrono del tempo in compagnia dei pazienti, al momento della somministrazione della chemioterapia, ascoltando le loro storie di vita e di malattia. Sono altresì impegnati nel sostegno individualizzato di pazienti psicologicamente fragili, nel corso di esami invasivi, nel sostegno domiciliare e nel potenziamento delle autonomie di persone in lutto a rischio di isolamento sociale.
Riconoscere le fragilità e rinforzare positivamente le risorse che l’educatore sente attive nell’interazione con il paziente oncologico, può implementare il suo senso di autoefficacia, incoraggiando una partecipazione più attiva nell’ambito delle sue relazioni significative e del processo di cura.
Questa sperimentazione nasce in una Struttura di Oncologia da anni attenta i bisogni psicologici e sociali delle persone con il cancro e dei loro familiari, come mostrato dalla partecipazione di tutto il suo staff al progetto Protezione Famiglia della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e l’inclusione nei processi di cura del progetto di volontariato al domicilio, promosso dalla Lega Italiana per la Lotta contro il Tumore (L.I.L.T.). 
Intervengono alla presentazione:
Antonio Saitta, Assessore alla Sanità, Regione Piemonte
Oscar Bertetto, Direttore Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D’Aosta
Direzione Asl Città di Torino
Renato Grimaldi, Direttore Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università degli Studi di Torino
Guido Vietti Ramus, Direttore S.C. Oncologia, Ospedale San Giovanni Bosco e Maria Vittoria
Patrizia Lemma, Presidente Corso di Laurea in Educazione Professionale, Università degli Studi di Torino
Modera: Antonella Saracco
 
* Marco Gonella: lavora come psicologo clinico presso la S.C. di Oncologia dell’Ospedale S.G. Bosco di Torino. Insegna Psicologia oncologica presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica e Psicologia della Relazioni Interpersonali presso il corso di laurea in Scienze Infermieristiche, Università degli Studi di Torino.
 
**Maria Adelaide Gallina: insegna Sociologia generale presso i corsi di laurea in Scienze dell’Educazione e in Educazione Professionale, Università degli Studi di Torino. 

20/06/2017 10:00
20/06/2017 10:00
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