«Romanipen»: in Barriera di Milano mostra sul popolo rom

mercoledì 9 Febbraio

«Romanipen» a Barriera di Milano – Da dove viene il popolo rom? E cos’ha a che vedere con il jazz europeo e il flamenco? Perché una sua parte vive segregata nei campi? Cosa significa la parola «rom»? Nella casa del quartiere di Barriera di Milano la storia e la cultura romanì abbattono pregiudizi e stereotipi: apre al pubblico la mostra itinerante «Romanipen»: un’iniziativa del progetto «Latcho Drom» finanziato dal fondo Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione Europea.

«Finalmente un racconto fatto da noi, non più senza di noi», dice Rasid Nikolic, attivista per i diritti umani del popolo rom e curatore dell’allestimento. A Torino la mostra rimarrà aperta fino al 12 febbraio 2022, in via Agliè 9, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19.30 e il sabato dalle 10 alle 16. «Non è scontato che tutti i rom conoscano la storia del proprio popolo.

Molti non sanno della nostra bandiera. Stiamo cercando di costruire dei ponti anche tra di noi», aggiunge Rambo Halilovic, co-curatore della mostra. L’esposizione unisce le illustrazioni dell’artista Zenljko Nikolic e i testi del musicista e compositore Santino Spinelli alla riproduzione del film di Paolo Bonfanti «Opre Roma» (disponibile anche sul canale YouTube del regista): il visitatore viaggia dall’esodo partito dall’India fino alla alla diaspora e al samudaripen (il genocidio del popolo rom perpetrato dai nazifascisti tra il 1938 e il 1945), per poi arrivare al fiorire del «Romanipen», ovvero all’anima della cultura romanì, tra musica e arte. «Nei primi mesi del 2022 vedrà la luce una nuova strategia nazionale d’inclusione del popolo rom. Una novità sarà costituita dalla spinta alla promozione della sua cultura e della sua storia», spiega Natascia Mazzon, curatrice del progetto europeo «Latcho Drom» per la Comunità Papa Giovanni XXIII, capofila dell’iniziativa.

Il progetto in due anni ha permesso a centinaia di studenti di partecipare a laboratori d’integrazione reciproca in una quarantina di scuole del territorio torinese frequentate anche da bambini rom e sinti. Avviati grazie ai fondi dell’Ue anche i percorsi occupazionali che hanno coinvolto una quarantina di famiglie tra Torino e Cuneo e alcuni corsi sulla storia e sulla cultura romanì tenuti da formatori rom e sinti e rivolti a docenti, educatori e operatori di enti locali.

«Più i rom sono lontani dalla nostra conoscenza diretta, più è facile pensare a loro in base a stereotipi», aggiunge Lucia Sandiano, co-curatrice del progetto europeo. Stereotipi, quelli che in Italia riguardano il popolo rom, che negli ultimi anni hanno suscitato una recrudescenza di sentimenti e di atti di odio razziale, come conferma una ricerca del Pew Research Center Italy: l’86% della popolazione italiana odia i rom e i sinti. L’Italia è il Paese europeo che vede con maggior sfavore la popolazione romanì, nonostante la presenza dei rom sia fra le più basse in Europa (i rom sono lo 0,25% della popolazione italiana. Secondo i dati dell’Associazione 21 luglio il 90,2% vive regolarmente in abitazioni). «L’antiziganismo rimane l’ostacolo più grande all’inclusione».

(Chiara Baccaglion su «La Voce E il Tempo» del 13 febbraio 2022)

 

09/02/2022 00:00
12/02/2022 00:00
Associazioni e movimenti
Torino
Piemonte
Italia
condividi su