«Amoris Laetitia», ecco la guida per le situazioni complesse

Presentata a novembre 2019, è curata dal Servizio diocesano Amoris Laetitia per sacerdoti e guide spirituali

Come tradurre l’esortazione apostolica «Amoris Laetitia» – là dove invita a far sentire coloro che hanno nel proprio percorso una storia di divorzio e vivono una nuova unione non «scomunicati» ma «parte della Chiesa» – in azioni concrete? Come manifestare quell’accoglienza e rispetto, che permeano tutti i passaggi dell’Esortazione, nei confronti delle persone che hanno un vissuto complesso nell’ambito delle proprie relazioni affettive? Come richiamare il valore di un discernimento spirituale, di un percorso di formazione della coscienza, che – se avviato – può condurre la persona ad acquisire consapevolezza del proprio essere amata da Dio e in cammino nonostante fallimenti o fatiche, causati o subiti? Una via possibile è quella individuata dal Servizio diocesano Amoris Laetitia: «Una équipe che», spiega don Alessandro Giraudo, cancelliere della Curia di Torino e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale Piemontese, «grazie a competenze diverse, in campo teologico, psicologico, legale e della mediazione familiare, dopo essersi messa in ascolto, di coppie e singoli, di sacerdoti e accompagnatori spirituali, dopo aver recepito e approfondito problematiche e aspettative alla luce dell’Esortazione ha prodotto una ‘guida’».

Il documento, presentato a inizio novembre 2019 a Villa Lascaris di Pianezza, dal titolo tratto dal profeta Osea «Nel deserto parlerò al tuo cuore» è dunque il risultato di un lavoro di équipe che ora viene messo a disposizione di sacerdoti e guide spirituali e che si può ritirare presso l’Ufficio Famiglia in Curia (è anche scaricabile A QUESTO LINK).

«In questo piccolo, ma prezioso strumento » scrive l’Arcivescovo nell’introduzione, «mi auguro che ogni sacerdote possa trovare un invito rinnovato a vivere quella missione di accompagnamento spirituale che comporta il prenderci cura delle persone che ci sono affidate, così da manifestare sempre più il volto materno e misericordioso della Chiesa che si china su ogni fedele per aiutarlo a fare verità su di sé, risollevarlo dalle sconfitte e dalle fatiche, e invitarlo a vivere con pienezza la bellezza del Vangelo».

«Una prima parte del documento», prosegue don Giraudo, «è dedicata al significato e alle dinamiche dell’accompagnamento spirituale, punto di partenza per un percorso che si è pensato di articolare in tre tappe, per ognuna delle quali sono indicati contenuti e obiettivi». Tracce per il dialogo e il confronto con la coppia o anche con il singolo, non per gruppi.

«Si parte dal ‘riconciliarsi con la propria storia’, per poi ‘valutare il presente’ e quindi ‘aprirsi al futuro’», aggiunge, «perché il percorso deve favorire, in chi lo compie, l’integrazione nella comunità ecclesiale così come siamo invitati a vivere secondo le indicazioni di Amoris Laetitia».

Il percorso non ha precisi tempi di svolgimento, come non ha tempi il maturare della coscienza, l’elaborazione del vissuto alla luce dell’amore di Dio, lo scendere nelle profondità dell’anima. Allo stesso modo non c’è una conclusione intesa come un giudizio di approvazione, di ammissione o esclusione dalla partecipazione alla vita sacramentale da parte di chi accompagna. Resta una traccia, una via di discernimento, per accogliere e tradurre in pratica il desiderio di chi vuole vivere la propria situazione nella luce del Vangelo.

«Prima ancora dell’avvio del cammino», aggiunge don Giraudo, «il documento ricorda in un apposito capitoletto che è necessario dare spazio a primo un colloquio con il prete che la coppia o il singolo ha interpellato, o rivolgendosi a Virginia e Andrea del Servizio diocesano. Ed è in questo colloquio che si cerca di far chiarezza sulla domanda di aiuto, sugli obiettivi del percorso».

Infine ancora due allegati: uno con schede bibliche per accompagnare le tappe del percorso di discernimento ed uno sulla coscienza alla luce di Amoris Laetitia, a dare completezza a un documento che sottende il desiderio di essere sempre Chiesa che accoglie, orienta e sostiene il cammino di ciascuno.

Federica BELLO

(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 1 dicembre 2019)

IN ALLEGATO la guida «Nel deserto parlerò al tuo cuore»

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