Giuseppini del Murialdo si apre l’Anno giubilare

Sabato 19 marzo 2022 al Collegio Artigianelli di Torino una preghiera di ringraziamento e al pomeriggio mons. Nosiglia ordina sei diaconi

Il 19 marzo 1873, nella cappella del collegio Artigianelli di cui è stato rettore per 30 anni, il sacerdote torinese teologo Leonardo Murialdo fondava la Congregazione di San Giuseppe, i Giuseppini del Murialdo. La finalità della nuova famiglia religiosa, non a caso istituita nella festa liturgica del padre terreno di Gesù che il Murialdo scelse come patrono della congregazione, «assistere, educare cristianamente e addestrare al lavoro professionale i ragazzi poveri, orfani e abbandonati».

E alle 9.30 nella cappella del Collegio Artigianelli, nella stessa ora in cui con l’approvazione di mons. Lorenzo Gastaldi, allora Arcivescovo di Torino, si dava avvio alla fondazione della Congregazione, sabato 19 marzo 2022 come 150 anni fa davanti ad dipinto di Enrico Reffo – fratello del servo di Dio Eugenio, cofondatore dei murialdini – che raffigura il padre terreno di Gesù, il superiore generale dei Giuseppini, don Tullio Locatelli con una rappresentanza dei confratelli della Provincia Italiana, delle suore Murialdine e dei laici della famiglia del Murialdo, inaugura con una preghiera di ringraziamento le celebrazioni dell’anno Giubilare del 150° di fondazione. Nel pomeriggio alle 18, presso la parrocchia- santuario di Nostra Signora della Salute, in Borgo Vittoria (via Vibò 26) dove si venerano le spoglie mortali di san Leonardo Murialdo canonizzato nel 1970 da Paolo VI, l’avvio solenne dell’Anno giubilare.

L’Arcivescovo mons.Cesare Nosiglia, presiede la concelebrazione in cui ordina diaconi sei Giuseppini originari dalle opere murialdine presenti in Africa, America Latina e India, studenti a Viterbo presso l’Istituto teologico della Congregazione «San Pietro»: sono Lawrence Amoah (Ghana), Arnaud Aniou (Benin), Jonathan Briones (Ecuador), Anil Chaniyil (India), Blessed Owusu (Ghana), Marco Tituaña (Ecuador). La Messa, per poter essere seguita dalla famiglia murialdina sparsa per il mondo, viene trasmessa in differita a partire dalle 21 sul sito www.chiesasalute.it).

Nello stesso giorno in India, nell’opera murialdina di Chennai, nello stato del Tamil Nadu, vengono ordinati due diaconi, Jayaraj Somireddypalle e Francis Nibin, e in Brasile a Ocara viene ordinato sacerdote il diacono Ediglê Coutinho de Sousa. «Il dono di nove ordinazioni in occasione dell’inizio dell’anno del 150° di fondazione», ci dice il Padre generale, «è una coincidenza che noi leggiamo come dono a tutta la nostra famiglia religiosa, ma anche come richiamo ad una responsabilità di fi gli ed eredi di un carisma che oggi è affidato a noi. Ci auguriamo che sia un anno di gratitudine, di memoria e di profezia affidando i nostri propositi in m o d o speciale a san Giuseppe e al Murialdo».

La congregazione di San Giuseppe, la cui Casa Madre è presso il Collegio Artigianelli (in corso Palestro 14), comprende circa 500 religiosi ed è presente attualmente in quattro continenti: Europa (Italia, Spagna, Albania, Romania), Africa (Sierra Leone, Guinea Bissau, Ghana, Nigeria), America (Brasile, Ecuador, dove si trova anche il Vicariato Apostolico del Napo, Argentina, Cile, Stati Uniti, Colombia, Messico), in Asia (India).

«Con tutte le altre realtà ecclesiali che si ispirano al carisma della congregazione e con i laici, le Suore Murialdine di san Giuseppe, l’Istituto secolare san Leonardo Murialdo, Laici del Murialdo si è costituita la ‘Famiglia del Murialdo’», prosegue il padre Locatelli, «in cui ciascuno, secondo la propria vocazione, vive gli aspetti spirituali e apostolici del carisma della congregazione che rimane quello del fondatore, nell’intima unione della santa Famiglia di Nazaret, esplicandosi nell’educazione dei giovani più poveri come ci invita il Murialdo santo sociale torinese che accolse nel Collegio Artigianelli i giovani orfani e derelitti della Torino dell’800 per dare loro un futuro. Per raggiungere questa finalità il Murialdo e i suoi fi gli fondarono collegi, orfanotrofi , riformatori, colonie agricole, oratori, centri di formazione professionale, scuole. Case famiglia, istituzioni che si sono diffuse nei Paesi dove oggi è presente la congregazione».

Per questo lo slogan scelto per il 150°, che si articolerà in numerose iniziative in tutte le opere (e che si concluderà a Torino il 19 marzo 2023) è «da Torino al mondo in cammino con i giovani».

Marina LOMUNNO da «La Voce E il Tempo» del 20 marzo 2022

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