Salone del Libro di Torino: on line la 33-ma edizione

Dal 14 al 17 maggio 2020 appuntamenti in Rete e anche alla radio. Ricco PROGRAMMA

In tempi di ristrettezze, la necessità aguzza l’ingegno. La dolorosa variante, il virus che in questi mesi ha cambiato per sempre le nostre esistenze, ha generato novità, inevitabili, anche per il Salone del Libro. Detto che la sua versione che tradizionalmente conosciamo, la città in festa con il cuore che pulsa al Lingotto, le decine di migliaia di visitatori, ospiti illustri ed eventi, è rinviata al prossimo autunno (si spera di poterla realizzare nella seconda metà di settembre), in quelle che erano le date di maggio ufficialmente annunciate per l’edizione 2020, la numero 33, arriva la versione virtuale della kermesse libraria: dal 14 al 17 maggio 2020 il Salone internazionale del libro di Torino diventa «Extra» e va on line, sfruttando tutte le potenzialità della Rete e dei social media, come altri enti ed istituzioni, in altre analoghe situazioni, già hanno sperimentato in queste settimane. Un modo per ribadire la vicinanza e il senso di comunità, verso un futuro nuovo che tutti insieme dobbiamo immaginare e costruire.

Allora il Salone si fa «Extra », con lo sguardo al prossimo autunno, nella speranza di non dover cambiare ancora. Questo format è nuovo ed è chiaramente un esperimento: anche al Salone non sanno bene che strada prenderà. Gli auspici e le premesse, nonostante tutto, sono incoraggianti. Si vedrà dopo l’estate se sarà il caso di pensare ad una edizione «extra large» del Salone, ancora virtuale ed interlocutoria. Le aziende main partner sono quelle tradizionali: Intesa Sanpaolo, Reale Mutua, Smat, Lavazza, Iren. La Rai è il media partner.

Dunque, il sito www.salonelibro.it e i suoi social (Facebook, Instagram, Twitter) si accendono sulle dirette con gli ospiti, i flussi video disponibili alla condivisione libera, via web, di chiunque lo voglia; in più sono previste ampie finestre e appoggi da parte di storici programmi della Rai. Ancora: grazie all’appoggio di Portici di carta sono possibili collegamenti e numerose vetrine virtuali con le librerie che, in queste ore, stanno offrendo la loro disponibilità.

Il programma, fluido, si apre giovedì 14, alle 19, dalla Mole Antonelliana, con la lectio di Alessandro Barbero su come la storia dell’uomo sia fatta di discontinuità. Guerre, epidemie, momenti di grandi turbolenze: di volta in volta, l’umanità ha reagito alle catastrofi e il passato continua a parlare al nostro presente.

Venerdì 15, tra gli incontri in live streaming e su Rai Radio 3: alle 9.30 Samantha Cristoforetti intervistata da Valeria Parrella («Le città invisibili»); alle 10 Amitav Gosh con Valentina Bonavoglia («Tutta la città ne parla»); alle 11 Ahdaf Soueife Adlène Meddi («Radio 3 Mondo»); alle 11.30 David Quammen, l’autore del bestseller «Spillover» (Adelphi), e Paolo Vineis («Radio 3 Scienza»); alle 13.05 Elisa Palazzi e Federico Taddia con le storie di Katherine Rundell, che la natura sa raccontarla, perché la ama e la vive; alle 15 Javier Cercas, Walter Siti, Valeria Parrella, Anna Grazia Stammatie Francesco Sorrentino («Fahrenheit»); alle 16.55 Fabrizio Barca e Roberta Carlini; alle 17.30 Annie Ernauxe Lorenzo Flabbi; alle 18.05 Vinicio Capossela con Nicola Lagioia; alle 18.35 Dacia Maraini; alle 19 Peppe Fiore e Francesco Lettieri(«Hollywood Party »); alle 21 Donna Haraway su «Come sopravvivere su un pianeta infetto».

Curiosando nel programma di sabato 16 (sempre tra streaming e Rai Radio 3): alle 10.05 Roberto Arduini e Ottavio Fatica sul tema «A volte ritornano. La nuova traduzione de “Il signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien»; alle 11.10 Anita Raja parla de «La traduzione come pratica dell’accoglienza »; alle 11.35 Joseph E. Stiglitz riflette sul consolidamento del potere del mercato che ha portato ad un’esplosione della disuguaglianza, acuita ancor più dalla nuova emergenza globale; alle 12.45 le autrici del concorso Lingua Madre, edizione numero 15; alle 13.05 intervista incrociata ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella; alle 13.25 Lilli Gruber e Barbara Stefanelli; alle 14.15 Paolo Rumiz; alle 14.40 Paolo Flores d’Arcais e Roberto Saviano, con Catherine Camus, per parlare de «Il mondo letterario di Albert Camus, un uomo in rivolta»; alle 15.10 Myss Ketae Michela Giraud; alle 15.35 Maurizio de Giovanni e Franco Di Mare; alle 16 Roberto Calasso e Tim Parks; alle 16.40 Salman Rushdie con Paolo Bertinetti; alle 17.30 Paolo Cognetti e Gabrielle Filteau-Chiba; alle 17.55 Jovanotti con Nicola Lagioia; alle 18.50 Ezio Mauro su «Il virus e l’infezione della democrazia »; alle 19.15 Ema Stockholma; alle 19.20 Walter Siti; alle 19.45 Nadia Fusinisi inoltra «Nella stanza di Virginia Woolf».

Il programma di domenica 17 è altrettanto fitto. Tra gli interventi, sono previsti quelli di Silvia Avallone, Alessandro Baricco, Enzo Bianchi, Fabrizio Bosso, Arturo Brachetti, gli Eugenio in Via di Gioia, Massimo Giannini, Paolo Giordano, Massimo Gramellini, Levante, i Perturbazione, Carlo Rovelli, Roberto Saviano e Zerocalcare.

Una scaletta ancora da definire nei dettagli ma già ricca di interesse. La vita on line, del resto, è questa. Cangiante, mutevole e liquida: con tutte le limitazioni imposte dal momento, questa di «Extra» è una vera festa a cui si è chiamati a partecipare. Oggi non al Lingotto, ma nel salotto di casa propria. Davanti al computer, l’iPad o lo smartphone. O ascoltando la radio. Per parlare del tema, filorosso del Salone: «Altre forme di vita». Mai scelta sembra essere stata così (involontariamente) profetica.

I libri ci salveranno, la cultura ci salverà. E il confronto, e la bellezza. Benché vacillanti, ci crediamo ancora. Il Salone Extra è dedicato alla memoria di tutte le vittime di questo coronavirus, si stringe affettuosamente intorno alle loro famiglie ed applaude tutti gli scienziati, i medici e gli infermieri che si battono in prima linea, accompagnandoci nel cammino oltre la notte del contagio. Ora è davvero il tempo che anche gli amministratori e la politica, come è più di prima sappiano avere il coraggio (e la fortuna) per delineare una solida, praticabile visione di futuro. Per tornare a vivere in una accettabile normalità. Per tornare al Lingotto, al Salone del Libro come lo abbiamo sempre conosciuto.

(Pietro CACCAVO da «La Voce E il Tempo» del 17 maggio 2020)

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