Un anno con il vescovo Roberto: gli auguri della Chiesa torinese

Sabato 7 maggio 2022 il nuovo arcivescovo mons. Repole assumeva la guida pastorale della Diocesi

Sabato 7 maggio 2022 mons. Roberto Repole veniva ordinato Vescovo e assumeva la guida della nostra Diocesi. Dopo dodici mesi di cammino al suo fianco, la Chiesa torinese ringrazia il Signore per il dono ricevuto e assicura al vescovo Roberto la vicinanza nella preghiera e il sostegno nell’impegno condiviso, nella certezza che il cammino di ripensamento e rinnovamento avviato sotto la sua guida permetterà di «continuare qui ed ora ad essere ciò che dobbiamo essere e ad offrire il Vangelo alle donne e agli uomini che incontriamo e lo desiderano».

Riprendiamo qui di seguito il testo di Federica Bello pubblicato su «La Voce E il Tempo» del 7 maggio 2023 in occasione della ricorrenza.

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«Iniziando il mio ministero in mezzo a voi, desidero soltanto che siamo e cresciamo sempre di più come comunità cristiane che attendono la venuta ultima del Signore Risorto, insieme a tutti i santi (…). Non c’è proprio bisogno oggi di una Chiesa che sia il semplice prolungamento di questo nostro mondo. C’è invece ancora un bisogno immenso, dentro questo mondo, del servizio che possono rendere dei cristiani che continuano a rimanere in attesa della venuta ultima del Risorto: è il servizio della speranza, è il servizio di un senso per le nostre esistenze e la nostra umanità». Era il 7 maggio 2022 e sul sagrato del duomo mons. Roberto Repole, appena consacrato Vescovo, esprimeva il suo ringraziamento e il suo auspicio per il nuovo cammino di pastore delle diocesi di Torino e Susa.

L’inizio di un anno, quello appeno trascorso, in cui il «servizio della speranza» e il desiderio di comunità è stato declinato su tanti fronti, a partire dall’avvio di un cammino di fraternità, di dialogo e confronto con il clero diocesano nelle affollate mattinate di spiritualità e di ritiro. Poi la «speranza» è stata visualizzata in quell’immagine dei «germogli» che le comunità sono state invitate a ricercare per «ridisegnare la presenza della Chiesa torinese sul territorio» in un contesto cambiato, secolarizzato e spesso segnato da quell’individualismo sul quale mons. Repole è tornato in più occasioni: dal messaggio per il Natale alla Giornata Caritas, agli incontri con i giovani. Destinatari questi ultimi di una particolare attenzione pastorale attraverso la ripresa delle Lectio divine in Duomo nei tempi liturgici forti, ma anche indicati come il cuore di un impegno e di una attenzione da risvegliare in vari ambiti: lavoro, formazione…

Giovani ai quali infondere speranza e con cui dialogare come in tanti incontri vissuti nell’arco di un anno nelle comunità parrocchiali: incontri «informali» incentrati su quella fraternità che si costruisce a partire dalla Messa celebrata insieme. Messa che ogni ultima domenica del mese in cattedrale e in Avvento e in Quaresima è diventata anche cammino condiviso per tutta la comunità diocesana.

Il primo anno del Vescovo Roberto è stato segnato anche dagli incontri con i fragili: negli ospedali, tra i piccoli del Regina Margherita, nel carcere Lorusso e Cutugno e all’istituto minorile Ferrante Aporti, con gli anziani, gli stranieri, e nel primo pellegrinaggio diocesano a Lourdes.

Un anno segnato da lutti di numerosi sacerdoti, ma anche dalla condivisione della gioia per la nomina di un altro Vescovo – l’ausiliare mons. Alessandro Giraudo – scelto tra il presbiterio diocesano, motivo di «gratitudine anzitutto a Papa Francesco che guarda con occhio di benevolenza», aveva ricordato all’annuncio, «alla nostra diocesi di Torino e a ciò che stiamo facendo e vivendo».

Speranza, gratitudine, dialogo e fraternità, i passi di un primo anno alla guida della Chiesa torinese che ora affida nella preghiera il proseguimento del cammino dell’Arcivescovo. E che anche attraverso «La Voce e Il Tempo» dice il suo affettuoso grazie!

Federica BELLO su «La Voce E il Tempo» del 7 maggio 2023

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