XVI Assemblea generale del Sinodo: mons. Repole tra i cinque Vescovi partecipanti per l’Italia

Dal 4 al 29 ottobre 2023. Tema dei lavori: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione»

L’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mons. Roberto Repole, è tra i cinque prelati designati dalla Conferenza Episcopale Italiana per partecipare alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (primo periodo 4-29 ottobre 2023, secondo periodo ottobre 2024); assieme a lui: mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara; mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto; mons. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli; mons. Mario Enrico Delpini, arcivescovo di Milano.

Oltre ai cinque vescovi italiani indicati dalla CEI saranno presenti: il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, in qualità di membro del Consiglio Ordinario; mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, e mons. Antonio Mura, vescovo di Nuoro e di Lanusei, come membri di nomina pontificia.

Quattrocentosessantaquattro partecipanti, 365 membri, di cui 54 donne votanti. Sono i numeri del prossimo Sinodo sulla sinodalità che prenderà il via il 4 ottobre 2023 in Vaticano fino al 29 del mese. Quattro settimane, scandite da diversi appuntamenti, che vedranno riuniti cardinali, vescovi, religiosi, laici da tutto il mondo in Aula Paolo VI. Lavoreranno attorno al tema: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».

Il 21 settembre 2023 sono stati pubblicati l’elenco dei partecipanti “completo e definitivo” e il calendario degli appuntamenti della imminente assise. Li hanno presentati in Sala Stampa vaticana Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e anche presidente della Commissione per l’informazione, affiancato da padre Giacomo Costa, segretario speciale dell’assemblea, e monsignor Luis Marín de San Martín, sottosegretario della Segreteria generale del Sinodo.

Una comunicazione “rispettosa”

Tanti i momenti di preghiera a ribadire la natura anzitutto spirituale di un evento di discernimento e ascolto che tutto è tranne che – nelle parole del Papa – un “parlamento” o un “parlatoio”. Ed è proprio per tutelare questo aspetto che il Pontefice, come ha avuto modo di ribadire anche nella conferenza stampa in aereo dalla Mongolia, vuole una comunicazione «rispettosa degli interventi di ognuno» e che «cercherà di non fare chiacchiericcio, ma di dire le cose proprio sull’andamento sinodale che sono costruttive per la Chiesa», in modo da «trasmettere lo spirito ecclesiale, non politico».

In altre parole – ha spiegato Ruffini, in risposta alla domanda se su alcuni interventi sarà apposto il segreto pontificio – la comunicazione del Sinodo «non rientra tanto nella definizione di segreto ma in quella di confidenzialità e riservatezza, del sentirsi parte per ogni membro di un collegio che deve elaborare la posizione del Sinodo». Il punto “ermeneutico”, secondo il presidente della Commissione per l’informazione, è quindi «capire che il Sinodo è preghiera, un momento di discernimento comunitario diverso dalla sommatoria degli interventi individuali». Ai cronisti che domandavano se quindi per ottenere informazioni dovranno rincorrere padri e madri sinodali nei vari collegi di Roma che li ospiteranno, il prefetto della Comunicazione ha detto intanto di aspettare il Regolamento, ancora in fase di approvazione, per capire come la comunicazione verrà offerta, ribadendo il massimo “impegno” a fornire ogni informazione possibile.

Gli eventi

Tornando al calendario, più nel dettaglio, come illustrato da padre Costa, tutti i partecipanti la sera del 30 settembre, dopo la veglia ecumenica “Together” in Piazza San Pietro, si trasferiranno a Sacrofano per un ritiro spirituale fino al 3 ottobre. Altri “pilastri” saranno poi la solenne inaugurazione con la Messa celebrata dal Papa mercoledì 4 ottobre; le Messe quotidiane all’Altare della Cattedra a con tutti i partecipanti; un pellegrinaggio ancora in fase di definizione il 12 ottobre; il 19 la preghiera “insieme” per i migranti e rifugiati, «a cui terrebbe molto partecipare il Papa»; il 25 ottobre la recita del Rosario nei Giardini Vaticani.

Moduli e riflessioni

«Sono questi i momenti che punteggiano lo sviluppo dell’assemblea», articolata in cinque moduli: i primi quattro sulle differenti parti dell’Instrumentum laboris e la «ripresa conclusiva per discutere e perfezionare la relazione e le sintesi». Nelle sessioni dei Circoli minori, «i gruppi lavoreranno in profondità». «Il Papa – hanno spiegato i relatori – tiene molto a non far emergere le singole voci che si contrappongono ma invita a passare, da quello che ognuno nella sua preghiera e riflessione ha potuto elaborare, a un tessuto comune e alla possibilità effettiva di un confronto». Il gesuita Costa ha spiegato che ci saranno 35 gruppi composti da 11 persone e un facilitatore: quattordici saranno in lingua inglese, 7 in spagnolo, 5 in francese, 8 in italiano, uno in portoghese. Una metà dell’assemblea ha scelto l’inglese come prima lingua, considerando l’italiano come seconda.

Accompagamento nella preghiera

Con lettera del 12 settembre 2023 indirizzata ai Vescovi «fratelli nell’episcopato», il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha invitato le comunità locali ad accompagnare con la preghiera i lavori che inizieranno il 4 ottobre, giorno in cui il Santo Padre aprirà la prima sessione della XVl Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo (tutti i dettagli e il sussidio a questo link).

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