Tendenze emergenti dalla riflessione sui germogli

Traccia dell’intervento di Alberto Riccadonna alla Convocazione diocesana del 9 giugno 2023

L’esercizio sui germogli ci ha chiesto quest’anno di guardarci allo specchio – parrocchie, associazioni, congregazioni religiose – per domandarci quali aspetti delle nostre comunità cristiane, quali esperienze e quali iniziative oggi realizzino meglio la bellezza dell’essere Chiesa e di annunciare il Vangelo: sono queste le esperienze da curare, su cui concentrare il nostro impegno, mentre altre potrebbero venire in futuro ridimensionate o addirittura accantonate.

Sono state raccolte molte centinaia di contributi.

La maggior parte ha svolto correttamente la riflessione che era stata proposta, una parte minore è andata fuori tema concentrandosi sugli obiettivi futuri della pastorale anziché sull’osservazione del presente.

Se non è possibile elaborare vere statistiche sulle risposte, perché le esperienze menzionate sono spesso particolari, emerge con forza la presenza di alcune tendenze in atto, largamente ricorrenti.

Ne segnalo tre ricavabili da un’ampia maggioranza dei contributi.

  1. La fantasia della Carità. I Germogli che di gran lunga vediamo citare più spesso appartengono all’ambito della Carità. Sul piano della Carità, dell’azione a favore dei poveri e dei fragili, le nostre comunità – di ogni genere – sembrano dire che si sentono molto vive e attive, spontanee, creative. La Carità è un settore nel quale le comunità non hanno bisogno di essere spronate, si muovono volentieri e spontaneamente. Stanno nascendo tante forme nuove di organizzazione e progettualità, spesso anche in collaborazione con le istituzioni civili.
    Fra i criteri che erano stati indicati ad ottobre nella traccia di lavoro sui Germogli c’era la il criterio della fraternità, ed è decisamente questa la prospettiva della Carità.
  1. L’attenzione agli adulti. Ricorre con tutta evidenza anche il tema della formazione degli adulti, con una moltiplicazione di iniziative avviate in anni recenti – sia nelle parrocchie che nelle associazioni e nei movimenti – per tornare a nutrire la fede dei cristiani adulti. È una consapevolezza nuova, che non si respirava con altrettanta forza qualche decennio fa. La maggior parte delle esperienze riguarda gli adulti genitori che si avvicinano alla parrocchia in occasione dei sacramenti dei figli. C’è chi si spinge a sostenere (vari i contributi di questo segno) che nel passato sono state investite troppe risorse nella catechesi di bambini, a scapito della formazione permanente degli adulti.
    Fra i criteri indicati nella traccia di lavoro sui Germogli c’era il suggerimento di cercare esperienze che testimonino come il Vangelo tocca tutte le dimensioni della vita: personali e sociali, economiche, politiche, culturali. Si può dire che la formazione dei cristiani adulti rientri in questa prospettiva.
  1. Il ritorno alla Parola di Dio. È il terzo tema che più largamente ricorre. Viene descritta una certa ripresa delle iniziative volte alla lettura comunitaria, allo studio e alla meditazione della Parola. Si riconosce e si dichiara il bisogno di tornare alla radice della Fede.
    Varie comunità dichiarano di avere inaugurato una nuova stagione di impegno anche nella cura della liturgia domenicale, riconoscendo anche questo bisogno forte delle comunità.
    Fra i criteri indicati nella traccia di lavoro sui Germogli c’è proprio il suggerimento di misurare la capacità di celebrare Dio con dignità e di mettersi in ascolto della sua Parola.

Torino, 9 giugno 2023

Alberto Riccadonna

condividi su